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Voglio essere l’ultima – “Il Pepoli”

dal SOCIAL LAB

Utente RIIC82500N-psc

da Riic82500n-psc

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La Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne ricorre, quest’anno, in un momento particolarmente triste: a una settimana esatta dal ritrovamento del corpo di Giulia Cecchettin.

Giulia era una ragazza giovanissima, piena di sogni e di prospettive. Uno di questi sogni lo stava già realizzando: avrebbe dovuto laurearsi giovedì all’Università di Padova, laurea triennale in Ingegneria biomedica. Ma Giulia, a giovedì, non ci è mai arrivata.

Vogliamo ricordare Giulia e, con lei, tutte le vittime di femminicidio, riportando le parole dell’attivista peruviana Cristina Torres-Cacéres.

Se domani non rispondo alle tue chiamate, mamma.
Se non ti dico che torno a cena. Se domani, mamma, vedi che il taxi non arriva.
Forse sono avvolta nelle lenzuola di un hotel, su una strada o in un sacco nero (Mara, Micaela, Majo, Mariana).
Forse sono in una valigia o mi sono persa sulla spiaggia (Emily, Shirley).
Non aver paura, mamma, se vedi che sono stata pugnalata (Luz Marina).
Non gridare quando vedi che mi hanno trascinata per i capelli (Arlette).
Cara mamma, non piangere se scopri che mi hanno impalata (Lucia).
Ti diranno che sono stata io, che non ho urlato abbastanza, che erano i miei vestiti, che era l’alcol nel mio sangue.

Ti diranno che era giusto, che ero da sola.
Che quello psicopatico del mio ex aveva delle ragioni, che lo avevo tradito, che ero una puttana.
Ti diranno che ho vissuto, mamma, che ho osato volare molto in alto in un mondo senza aria.
Te lo giuro, mamma, sono morta combattendo.
Te lo giuro, mia cara mamma, ho urlato tanto forte quanto ho volato in alto.
Si ricorderà di me, mamma, saprà che sono stata io a rovinarlo quando avrà di fronte tutte le donne che urleranno il mio nome.

Perché lo so, mamma, tu non ti fermerai.
Ma, ti prego, non legare mia sorella.
Non rinchiudere le mie cugine, non privare di nulla le tue nipoti.
Non è colpa vostra, mamma, non è stata nemmeno colpa mia.
Sono loro, saranno sempre loro.

Lotta per le vostre ali, quelle ali che mi hanno strappato.
Lotta per loro, perché possano essere libere di volare più in alto di me.
Combatti perché possano urlare più forte di me.

Possano vivere senza paura, mamma, proprio come ho vissuto io.
Mamma, non piangere le mie ceneri.
Se domani sono io, se domani non torno, mamma, distruggi tutto.
Se domani tocca a me, voglio essere l’ultima.