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Omicidio a Las Vegas – “Il Pepoli”

della Classe 2 C

Utente RIIC82500N-psc

da Riic82500n-psc

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Per la serie gialli di classe, pubblichiamo questa settimana il testo giallo della classe 2^C, classificato al secondo posto nel concorso “Natale in giallo”.

Complimenti ai ragazzi e alle ragazze per questo risultato!

Era una rovente notte di novembre a Las Vegas. La detective Decker si stava dirigendo verso il famoso Hotel di Laker Street per indagare sull’alquanto misterioso e macabro omicidio della ricca e famosa Signora Hill. Come sempre era accompagnata dal suo fidato aiutante, l’agente Reed, membro del servizio di polizia scientifica. Arrivata all’hotel, che svettava tra gli altri con le sue luci accese, le venne incontro il Signor Logan Cruz, proprietario del prestigioso albergo.

«Agente Decker…» la salutò il Signor Cruz e abbozzò un sorriso, che subito si spense.

«Detective Decker», spiegò lei pazientemente.

«Sono addolorato nel dire che proprio questa sera è stato ritrovato il corpo della povera Jasmine Hill nella sua camera. È stata pugnalata al cuore. Si pensa che l’omicidio sia stato commesso tra le 22:00 e le 23:00».

Ciò significava che il delitto era avvenuto un’ora prima.

«Non avete detto ancora nulla ai giornalisti vero?» chiese lei.

«No, volevamo aspettare il vostro intervento prima» fu la risposta. C’erano tre sospettati: il signor Ettore Hill nonché marito della defunta Signora Hill, Stefano Elshwort, il migliore amico dalle medie della Signora, e la umile cameriera Chiara Smith. Infatti solo queste tre persone erano state viste entrare nelle stanze dei coniugi, a parte una misteriosa ragazza che entrava spesso nella stanza del Signor Hill. Ciò destava molti sospetti tra la gente e i fan della Signora Jasmine su una possibile amante del marito. Un motivo in più per uccidere la moglie? Si chiese la detective Decker.

«Iniziamo gli interrogatori» sospirò tra sé e sé.

Si sedette nell’ufficio del proprietario e iniziò ad interrogare la cameriera.

«Sono entrata per portare le lenzuola e sono uscita!» esclamò la donna inviperita. Quando fu il turno di Stefano, lui disse solo:

«Eravamo vecchi amici… io… io l’amavo… mh…» effettivamente era stato lui a ritrovarla, però la questione d’amore era sospetta… Il signor Hill rispose acido e brusco:

«E quindi delle voci mi renderebbero un assassino? Ma fatemi il piacere e fate i realisti, quale ragione avrei per uccidere la mia consorte?». La Detective si alzò dalla sedia, sconsolata. “Pensa” si disse “la cameriera potrebbe averlo fatto per soldi…” , “Elshwort per una rottura di cuore…” «IL CUORE!!» infatti il cuore della vittima non era stato ritrovato. “E se lo avesse qualcun altro… Qualcuno che… solo le persone più intelligenti e le più ingenue lo collegherebbero al caso…”. Decker si precipitò dal suo collega Reed e gli chiese un secondo interrogatorio con il Signor Hill.

«Le voci sono vere» insinuò la Detective al Signor Hill.

«Cosa?»

«Non fare il finto tonto» evidentemente il Signor Hill non aveva apprezzato l’insinuazione della Detective, dato che si alzò rapido e aggressivo.

«E anche se fosse? Non ha prove!»

«La nostra assassina ha fatto un unico, minuscolo errore.»

Decker si alzò lentamente e prese a digitare qualcosa su un computer.

«…È uscita allo scoperto…» il Signor Hill ormai confuso e intimorito si risiedette e la guardò. La detective Decker prese le riprese delle telecamere e ingrandì su una ragazza, la stessa ragazza che le aveva parlato la sera prima. Era lei. La Detective riuscì a far confessare entrambi, il signor Hill e l’amante, tale Sarah Rey, e il giorno dopo uscì sul giornale la notizia: “OMICIDIO A LAS VEGAS”: amante uccide la rivale.

La Detective Decker dopo una giornata passata a compilare i moduli del caso tornò a casa e si sedette sul divano. «Giulia, sei stata proprio brava anche oggi…», Sarah ridacchiò nella stanza «Quando riavrò la mia famiglia?» disse Giulia impotente «Giulia sii paziente, devi ancora fare qualcosa per me…».