I miei occhi si aprono velocemente e il mio respiro è affannato.
Sento il sudore scendere lentamente dalla fronte e lo asciugo, in questa stanza fa davvero troppo caldo. Dovrei aprire la finestra.
Passano vari minuti e mi sento ancora grondare: quanti gradi ci sono qui dentro? Cammino frettolosamente verso la porta d’ingresso e la apro con violenza.
Appena metto piede fuori sento delle urla. Mi guardo in giro cercando di capire da dove provengano.
Chi è che urla così forte nel mezzo della notte?
Ci sono persone che cercano di dormire.
Sento le grida farsi sempre più forti, e decido, arrabbiato, di andare a controllare.
Ho i brividi per lo sbalzo di temperatura, sento l’aria fredda penetrarmi la pelle, ma non posso fermarmi.
Vedo cose per terra ovunque e vestiti che vengono lanciati.
Girando l’angolo trovo un ammasso di persone, forse è una protesta.
Cammino in mezzo alla folla per capire cosa ho davanti.
Tutti sono diversi: persone con disegni sul corpo, capelli colorati e acconciature stravaganti, mai viste da uno come me.
Altre avevano una specie di matita fumante in bocca, indefinibile.
Preoccupato, mi avvicino ad un ragazzo e gli domando:
“Mi scusi, ha bisogno di aiuto? La sua bocca sta fumando.”
Lui mi guarda stralunato: “Non hai mai visto una sigaretta?”
Chissà per quale motivo non mi ha dato del Lei.
Tutti qui intorno paiono maleducati, tra gli oggetti e la spazzatura buttati a terra alle persone che lanciano sguardi fulminanti.
Questa non è il mio paese natio, non è la *** che conosco. Tutti sono differenti.
Sembra di essere nel futuro; è davvero così come la società andrà a finire? Ahimé, spero vivamente non sia così. Troppo chiasso e aria spensierata.
Questo è davvero troppo per me! Sono arrivato al limite!
Mi rigiro e vado via a passi pesanti, borbottando tra me e me.
Apro la porta di casa e la richiudo, sbattendola.
Mi rimetto a letto, pregando di riaddormentarmi.
…
Sento i raggi del sole colpirmi il viso, e spontaneamente apro gli occhi.
Sono le otto in punto del mattino, e ripenso agli avvenimenti accaduti questa notte.
Realizzo sia stato tutto un sogno.
Decido di andare alla finestra e il mio sguardo si concentra su una siepe, guardandola mi sento improvvisamente ispirato.
Questa siepe mi trasmette un senso di immenso, così decido di mettere per iscritto le mie emozioni.
Mi siedo alla scrivania e scrivo una poesia: ***.
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