La morte di Kissinger, un uomo del Novecento.
È morto dopo aver compiuto i suoi primi cento anni, densissimi di eventi politici, Henry Kissinger, l’ex segretario di Stato americano.
Quello che ci colpisce, durante la lettura delle notizie dall’Italia e dal mondo, è il modo in cui viene definito, testate come il New York Times ne festeggiano il trapasso scrivendo “finalmente è morto”.
“Nei suoi anni da segretario di Stato, Kissinger – continua l’editoriale del New York Times – contribuì a estendere la guerra in Vietnam e ad espanderla in Cambogia e Laos, dove gli Stati Uniti sganciarono più bombe di quante ne sganciarono su Germania e Giappone durante la Seconda guerra mondiale”.
Leggiamo ancora su Internazionale “con la sua scelta spietata di promuovere una politica estera di pura potenza da parte degli Stati Uniti, ha contribuito a definire il mondo del secondo dopoguerra e dell’epoca della guerra fredda”.
Da La Repubblica “Con la missione Marco Polo l’ex Segretario di Stato riallacciò, in piena Guerra fredda, le relazioni tra Stati Uniti e Pechino. Il diplomatico partecipò inoltre da protagonista ai colloqui che portarono alla fine della guerra in Vietnam, tanto da ricevere nel 1973 il Premio Nobel per la pace”.
Abbiamo scelto di riportare la notizia condividendo stralci da articoli provenienti da fonti diverse per dare risalto al fatto che, a seconda della corrente politica alla quale appartiene la testata che leggiamo, una stessa notizia può essere riportata secondo diversi aspetti e sfaccettature.
Questo vuole essere un invito ad approfondire sempre le notizie per poter costruire, piano piano, una nostra opinione sulle cose.
La curiosità è un motore importante, la verità è il carburante di cui abbiamo bisogno per far funzionare tutto.
Le fonti alle quali abbiamo attinto sono: Open, l’Internazionale, la Repubblica.
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