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IL CIGNO – “Il Pepoli”

Di Alice Paolucci, 3A

Utente RIIC82500N-psc

da Riic82500n-psc

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Circa cinque anni fa ho perso mio nonno, ero molto legata a lui.

Ho un ricordo preciso che voglio descrivere perché troppo bello per stare solo nella mia testa.

Avevo otto anni, amavo andare alla fiera con il nonno, la domenica mattina. 

Quel giorno ero anche assieme alla nonna, una tipa molto sicura di sé, che amava truccarsi.

La sua particolarità era il rossetto rosso, infatti teneva sempre dietro uno specchietto con dietro raffigurata una farfalla. Il nonno impazziva per lei.

Quel giorno alla fiera, nel laghetto artificiale,danzavano dei meravigliosi cigni.

La nonna li temeva a differenza del nonno che voleva accarezzarli.

Chiesi alla nonna di scattarci una foto con lo sfondo cosparso di cigni.

Nella foto c’eravamo io e nonno: lui era accanto a me mentre teneva in mano i miei capelli neri e lunghi che adorava toccare, accarezzare.

Mi ritrovo sempre a guardare la nostra foto, ricordo ancora il tocco delicato delle sue dita sui miei capelli.

Alla morte di nonno, tutto si spense: nonna era sempre triste, aveva smesso di truccarsi perché diceva che era inutile, non usciva quasi mai di casa, come le piaceva fare quando c’era anche il nonno.

Però una cosa è rimasta, la tradizione di andare alla fiera. Questo le dava forza.

Adesso però parliamo di me: ho tredici anni, i miei capelli sono ancora lunghi e neri come il colore dei miei occhi; la mia famiglia è di origine Giapponese, però sono nata e vivo tuttora in Italia, a Roma.

Sento spesso la mancanza di nonno, che abitava nella mia stessa casa assieme alla nonna e ovviamente ai miei genitori.

Con loro non ho un brutto rapporto, ma con i nonni era molto meglio.

Adesso, però, tutto quello che avevo costruito con mia nonna sta cadendo a pezzi, perché la sua felicità, se n’è andata insieme al nonno.

Il giorno dopo la morte di nonno, la nonna mi regalò il suo rossetto rosso e il suo specchietto con la farfalla, due oggetti a me molto cari.

Io sono una persona molto insicura e il trucco è l’unica cosa che mi aiuta. Adesso sono nella mia stanza mentre tengo in mano lo specchio di nonna, il rossetto rosso già sulle mie labbra, omogeneo, brilla.

Il mio sguardo perso, non riesco a vedermi bella, almeno oggi, no.

Le lacrime hanno scelto di non scendere, perché coscienti di non risolvere nulla.

Finito il trucco giro lo specchio e accarezzo la farfalla, poi lo rigiro e vedo un’ombra dietro di me: è un cigno, è nonno, sempre e da sempre con me.