In occasione delle prossime festività natalizie è particolarmente gradito porgere i nostri più sentiti auguri con la speranza che il vero spirito del Natale permetta a tutti ed in particolare ai nostri giovani di guardare al futuro con fiducia e speranza.
In questi nostri anni tragicamente segnati dalle guerre e dalle violenze, la scuola deve insistere nella sua missione di fornire gli strumenti per capire il mondo e per mantenere intatto l’obbligo di cercare il bene non di uno solo ma di tutte le nostre comunità.
Il filosofo Voltaire, quasi tre secoli fa, ha lanciato un monito sempre attualissimo e che deve suscitare la nostra riflessione profonda: al termine del suo libro Trattato sulla tolleranza (1763) rivolge la sua Preghiera a Dio della quale tutti noi (anche i non credenti) possiamo sentire l’intensità e il valore:
“(…) Tu non ci hai donato un cuore per odiarci l’un l’altro, né delle mani per sgozzarci a vicenda; fa’ che noi ci aiutiamo vicendevolmente a sopportare il fardello di una vita penosa e passeggera.
Fa’ sì che le piccole differenze tra i vestiti che coprono i nostri deboli corpi, tra tutte le nostre lingue inadegua-te, tra tutte le nostre usanze ridicole, tra tutte le nostre leggi imperfette, tra tutte le nostre opinioni insensate, tra tutte le nostre convinzioni così diseguali ai nostri occhi e così uguali davanti a te, insomma che tutte queste piccole sfumatu-re che distinguono gli atomi chiamati “uomini” non siano altrettanti segnali di odio e di persecuzione. (…)”
L’auspicio più sentito e da condividere dal profondo del cuore è che nessun bambino sia più costretto a fuggire sotto le bombe. Ed è proprio questo che dobbiamo leggere nel meraviglioso affresco di Giotto e che dobbiamo continuare ad insegnare alle giovani generazioni.
Il Dirigente Scolastico
Prof. Francesco Trauzzi
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