Con la prima uscita di quest’anno parte una serie di articoli sugli obiettivi dell’Agenda 2030, per dare modo ai nostri lettori di conoscerli, approfondirli e discuterne a scuola.
L’Obiettivo 2 dell’Agenda 2030 recita: “Porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare l’alimentazione e promuovere l’agricoltura sostenibile”.
Benché la situazione sia migliorata in molti Paesi, in altrettanti Paesi è molto critica: la malnutrizione colpisce ancora circa 800 milioni di persone, alcune delle quali vivono in condizione talmente critiche da rischiare la morte.
I Paesi più colpiti dal problema della fame sono Afghanistan, Etiopia, Nigeria, Somalia, Yemen, Sudan e, in generale, molti altri Paesi africani e asiatici in cui a una minoranza irrisoria di persone benestanti corrisponde una grande maggioranza di persone che non hanno neanche la certezza di un pasto giornaliero.
Il problema nasce dal fatto che la produzione alimentare globale non riesce a sfamare la popolazione di tutto il mondo per criticità sia qualitative che quantitative del sistema produttivo attuale. Per risolvere il problema, è necessario un cambiamento profondo nel sistema mondiale agricolo e nei metodi di distribuzione (importazioni ed esportazioni da un Paese all’altro).
L’Agenda 2030 propone un’azione graduale ma efficace con vari traguardi, come:
– un accesso sicuro a cibo nutriente e sufficiente per tutto l’anno soprattutto per le persone più vulnerabili (bambini, anziani, donne in gravidanza);
– il raddoppio della produttività agricola su piccola scala;
– l’implementazione di pratiche agricole resilienti, rispettose degli ecosistemi e della biodiversità;
– un migliore funzionamento del mercato internazionale delle materie prime alimentari.
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